La
signora Annina Mazzola (dei Mazzuleddi di Castelbuono), un giorno si
vide tornare affranto il proprio figliuolo Domenico (detto Micuzzu)
con il pane in mano. Piangendo confessò che gli era caduto su una
ciotta (torta in lingua) di merda vaccina. Senza rimproverarlo né
perdersi d'animo, mamma Annina prese il quarto di guastedda (forma
tonda di pane fatto in casa o alla maniera casereccia) che la mattina
aveva tagliato per Micuzzu, lo immerse nella bacinella d'acqua e,
dopo averlo strofinato per bene e asciugato col proprio grembiule, lo
riconsegnò al suo sbadato pastorello che così poté tornare a
governare le vacche. Questo episodio l'ha raccontato oggi il parroco
della Matrice Vecchia, nell'orazione funebre per esaltare le virtù
imprenditoriali della santa donna che fu Annina Mazzola. La sua salma
ora finalmente riposa accanto a quella dell'amato Micuzzu, molto
prematuramente e misteriosamente defunto.
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