Seduti
come due allocchi al barbelvedere di Santo Stefano di Camastra,
osserviamo, traverso due negroni sbagliati alla puntemmes, il
panorama allocco che anche quelli del paese (chiamatela città) di
Taormina stanno pervedendo uguale. Cerchiamo con l'occhio cannocchio
un acquascooter della polizia costiera, un cecchino postato sulla
piramide di Presti, una portaerei, un effebiai mimetizzato a riccio,
uno squadrone di subreduci del generale Montgomery, un agente della
Cia sotto il nostro stesso cuscino, cartelli di divieto di transito
in doppia lingua inglese-arabo, un Gentiloni sul canotto da
ricevimento che ci faccia strada sul tappeto di alghe negre, eppoi la
conferenza ammare. Niente. Non vediamo altro, noi allocchi cecati di
Santo Stefano, che lo stesso panorama allocco di Taormina. Non
sentiamo neppure che, in questo momento, l'Etna sta tremando di
brutto.
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