giovedì 29 giugno 2017

GELO di Gaetano Altopiano







Perso ogni gusto per ciò che ci dava piacere. Odiare la scrittura - adesso - tranne un verso “ Mangiati tutti i cani”. Stop. Brodskij riposa a San Michele. Smesso di correre agli appuntamenti, alias smesso di passeggiare. Alias smesso di fare sintesi, alias smesso persino di mangiare. La rotula genera un dolore incessante al lato destro, cosa sarà mai? E cosa quel grappolo di vene varicose che cercano di sgusciar via? Non siamo esagerati, dura da troppo tempo. Stasera, così, discutiamo del nostro solito argomento: solo di noi due. Sostieni non facciamo altro da vent’anni e porti in tavola senza pensare alle conseguenze. Ossia, apparecchi in un silenzio innaturale. Contesto la parola e dico “nonostante tutto” sarebbe più corretto, e aggiungo “spero che il tempo si sistemi e i tuoi dolori vadano via”. Ogni parola sguscia in una parola nuova e subito dopo ne contiene almeno due. Un vuoto dentro un vuoto dentro un altro vuoto. Nonostante tutto. Anche la vita di Amundsen dipese dal freddo e le ossa degli uccelli divennero cave per consentire il volo. Trasformazioni. Adattamenti. “Mangiati-tutti-i-cani”. Stop.

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