Nel
suo bunker JFK si muove con agio e spensieratezza, non soffrendo
dell'eventualità che alcuni possano vederlo zoppicare, trasferirsi
da una sedia all'altra senza l'uso dei piedi, giungere in gabinetto
bagnato, invocare infermiera mancante e letto mancato, strisciare
come lumaca lasciando culo per terra e schiuma indigesta, osservare
formiche moscerini e acari fossero passanti o tracce di passanti. A
84 anni, con mani sottili, diventate matite, disegnando e
ridisegnando, graffia sul vetro delle cataratte la sua faccia così
com'è.
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