domenica 4 giugno 2017

STORIE DEL SIGNOR JFK (85) di Francesco Gambaro



JFK odia il rituale del farsi le unghie. Ricorda che da universitario, passeggiando per via Montegrappa, intravide tra i fruscii ventosi di un muretto di passiflora, una donna, vecchia e bassa, seduta sull'unico gradino del suo ingresso, vestita di nero, e un cagnaccio con l'antipatica faccia da barboncino (abbaiando malauguratamente proprio costui aveva attirato l'attenzione di JFK), e una tenda antimosche con mosche alla spalle, intorno muri screpolati, interra un tubo d'acqua seccato dal sole, plastiche minute come profilattici sul vialetto incolto con cinquecento cadente ruggine e ciao verde paonazzo, a vista di balconi di alti palazzi circondariali, e suoni di tromba e adesso spostati rivolti all'impietrito, che quella volta vide, e da quella volta obliò l'arte di farsi le unghie, una donna, tra i foschi fruscii di un muretto di passiflora, accavallare la gamba sinistra, tirare il piede e leccarsi le unghie, a una a una.

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