Discutevamo
dell’uomo che cantava sotto la doccia, antico quanto il morto che
si rivoltava nella tomba, occhei, e arrivammo alla conclusione che,
per quanto improbabili, delle due la seconda era l’ipotesi più
realistica anche se ci sembrava la più assurda: un minimo
smottamento del terreno potrebbe in effetti provocare un movimento
del cadavere dentro la bara. Ma che un uomo poteva cantare immerso
nell’acqua non lo accettammo né io né lui, oltre che per la
seguente palese contraddizione. La retorica, infatti, madre di quelle
figure, partorì pure la locuzione “acqua in bocca” per indicare
il silenzio assoluto.
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