Gli oggetti della sua vita da
scapolo li custodisce in una teca a cui ciclicamente rende omaggio. Il primo di
ogni mese, da più di ventanni, la sua signora madre assiste a questo rito con
gli occhi gonfi di commozione. All’inizio era quasi felice che il figlio,
seppure con modesta cerimonia, tornasse a celebrare il tempo in cui fece vita
migliore, ma ora considera tra sé la possibilità che questo sia pazzo. Un pettine,
qualche gingillo, due cravatte, tre cinture, uno di quei rasoio all’antica,
diverse foto: tutto dentro quell’urna che la vecchia non riesce più a tenere
pulita. Per giunta ultimamente l’uomo comincia a lamentarsi di tanta scarsa
igiene e un paio di volte ha pure rimproverato la vecchia. Ma poi, che cosa
sono tutti quei pezzi di pollo marcio che si porta in tasca?
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