Non è inconsueto
dimenticare le facce che abbiamo avuto quando eravamo ragazzi, le
nostre o quelle dei nostri amici. Direi anzi che è abbastanza
comune. Eravamo altre persone, e non basta guardarsi allo specchio
per ricordare. Occorre una foto. Strano è invece che ieri tra tutte
una improvvisamente si materializzi in tutta la sua straordinaria
presenza, e senza alcun motivo : Nino “cuppitieddu”
a diciottanni, redivivo. Mi si presenta in
testa proprio come lo vedevo venirmi incontro quell’estate che
andammo a stonarcela
al boschetto. Persino la pelle mi ricordo, bianca, liscia e senza
peli. Le cose sono due: o quest’uomo ha una carica plastica
inusuale (capacità di imprimersi nella memoria) o io ricordo male,
ossia, penso di ricordare ma non ricordo. Tutto questo, però, smette
di avere un senso quando lo incontro davvero, appena un paio d’ore
dopo. Devo smetterla con questa fissa delle facce.
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