Ho sognato di aver perso il cofano della macchina.
Che brutta sensazione: la mia bella bmw sembrava il rottame di un motoscafo,
tutto il davanti era ridotto a un ammasso nero. Mi sono sentito stranamente
nudo. Come avere perso scarpe e pantaloni. Come, piuttosto che guidare,
condurre un pedalò a mare o come se mi avessero scoperto le gambe
all’improvviso. Era stata mia moglie infatti, tirando la coperta tutta dal suo
lato, a scoprirmi. Quello che non capisco è perché fatti così semplici, come
appunto poter sentire freddo di notte, o magari sentire un rumore, nel sonno,
puntualmente diventino complicati, a volte persino irrisolvibili tanto sono
staccati dalla realtà. Ci sarà pure una ragione e gli psicologi lo sapranno. Il
dubbio borgesiano secondo il quale tutti potremmo immaginare come possibile la
notizia della presenza di unicorni sulla luna, ma nessuno ammetterebbe come
possibile il fatto che sulla luna il numero 3 possa essere un 14 nei sogni,
dunque, non avrebbe senso. Nella voragine di un viaggio notturno tutto è
possibile. Tranne una cosa: che la donna possa perdere il suo senso pratico. La
tiratina di coperta della mia signora non nasceva da un sogno, ma da umanissimo
bisogno di calore. Lei lo ha detto.
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