sabato 5 dicembre 2015

LA VARIANTE AL BANO di Gaetano Altopiano




Volendo togliere gli ultimi 4000, diciamo dall’invenzione della ruota, per i restanti 2,6 o 2,7 milioni di anni dalla sua comparsa e dalla conquista della posizione eretta l’uomo è stato praticamente un animale camminatore. Si è evoluto come camminatore e il movimento delle gambe è essenziale alla sua fisiologia. Ripeto: essenziale. Impossibile disconoscerlo. (L’origine si fa risalire alla necessità selettiva dei predecessori - ominidi di 20 milioni di anni fa - di fornire individui in grado di avvistare le prede prima di essere a loro volta avvistati e, ovviamente, di inseguirle più velocemente sul terreno). Ciononostante, una parte dell’umanità si ostina a non voler sentirne nulla. Come non vuol sentire ragioni per il resto delle conquiste evolutive di natura diversa. Queste “diserzioni” (inevitabili a quanto pare) sono uno dei fattori scatenanti la mutazione: da queste nascerebbero le varianti della specie; alcune delle quali di sicura vocazione al successo, altre miserabilmente destinate al naufragio. Dove collocare Al Bano? E che futuro ci si attende da questa variante?

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