Volendo
togliere gli ultimi 4000, diciamo dall’invenzione della ruota, per
i restanti 2,6 o 2,7 milioni di anni dalla sua comparsa e dalla
conquista della posizione eretta l’uomo è stato praticamente un
animale camminatore. Si è evoluto come camminatore e il movimento
delle gambe è essenziale alla sua fisiologia. Ripeto: essenziale.
Impossibile disconoscerlo. (L’origine si fa risalire alla necessità
selettiva dei predecessori - ominidi di 20 milioni di anni fa - di
fornire individui in grado di avvistare le prede prima di essere a
loro volta avvistati e, ovviamente, di inseguirle più velocemente
sul terreno). Ciononostante, una parte dell’umanità si ostina a
non voler sentirne nulla. Come non vuol sentire ragioni per il resto
delle conquiste evolutive di natura diversa. Queste “diserzioni”
(inevitabili a quanto pare) sono uno dei fattori scatenanti la
mutazione: da queste nascerebbero le varianti della specie; alcune
delle quali di sicura vocazione al successo, altre miserabilmente
destinate al naufragio. Dove collocare Al Bano? E che futuro ci si
attende da questa variante?
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