La
storia delle unghie che continuano a crescere anche nei giorni
successivi alla morte (così come i capelli, racconta J.L. Borges)
potrebbe essere vera. Ma anche non vera. Lo scrittore racconta di una
donna che, riesumata, fu trovata con 14 metri di capelli. Il che
ovviamente è pura “finzione” (tanto per usare le sue parole).
Di sicuro il corpo prosciugandosi dei propri liquidi si rinsecchisce
anche nelle mani e nei polpastrelli, che ritirandosi, danno
l’impressione che l’unghia sia più lunga, ma solo
apparentemente. Fatto analogo potrebbe riguardare il frangente
secondo il quale durante le prime ore successive al decesso (Borges
dice durante la veglia funebre) il volto del defunto assuma le
sembianze degli antenati. “Chi ha assistito a un evento del genere,
in cui il morto viene lavato, rivestito e composto in attesa
dell’arrivo di chi porta l’estremo saluto capisce di cosa parlo”.
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