giovedì 3 marzo 2016

MATRIMONIO GAY di Francesco Gambaro




Sono stato consensientemente obbligato, per amore, a sposarmi. Liberando mia mogliera dal peso di una rottura con i genitori. Liberando anche mesteso dal peso moralistico-ideologico della convivenza. Contrario al matrimonio civile perché allergico alle ingerenze istituzionali mi chiedevo che cazzo ci faccio qui al municipio. Contrario al matrimonio religioso mi chiedevo che cazzo ci faccio qui in chiesa. Me la ridevo. Oggi mi pare che sposarsi sia politicamente folklore (50 anni dopo gli anni 60 e la liberazione sessuale), infamante per il travisamento del matrimonio cristiano tradotto in contratto sociale. Se invece la convivenza tornasse attualità contro il resuscitato, mostruoso conformismo?

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