Una
così inusuale relazione vissuta da lontano. Mai visti di persona,
mai sentiti in diretta, mai conosciuto l’uno dell’altro niente
che non fossero esclusivamente fotografie e lettere. Ma con patema
d’animo, attese snervanti, controlli ossessivi della posta in
arrivo. Potremmo definirlo un “tutto” inesistente. Eppure Craig
Venter riesce a sviluppare la vita dal nulla. Gli bastano 473 geni
(sintetici) e il primo batterio artificiale del mondo è compiuto:
Syn 3.0. Così si chiama. Uguale uguale a un batterio vero e in grado
di replicarsi. Un altro tutto che nonostante tutto è un tutto.
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