Si pizzicava la pelle
del pene. Era elastica come non lo era nessun'altra parte del suo
corpo. Gli ricordava la pelle del pollo, arrostita e saporita. Un tic
più che altro, un passatempo. Adesso immaginava fosse proprio pelle
di pollo, bugnata e leggermente albina, aderente al pene come un
preservativo al pollo. Ogni tanto con le unghie si faceva male. Non
correva mai sangue, una minuscola virgola ematomatica il giorno dopo.
Pizzicando pensava all'ultimo insuccesso amoroso. Quei pizzicati
esigevano ragione all'erezione annunciata. Il desiderio si esaudisce
nell'esaurimento del desiderio. Però non si sentiva esaurito. Solo
un po' fuori, un po' lontano dalle pulsioni che avevano accompagnato
le sue ultime giornate masturbative. La pelle non scattava poi così
bene, ogni tanto un lembo rimaneva incastrato tra unghie e
polpastrelli.
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