LA CARNE di Gaetano Altopiano
Ci invitano a cena da
***, rinomato ristorante di Amburgo. Lo chef è famoso in tutta la Germania, e
non solo. Anche oltre confine ci dicono; strano, mai sentito davvero? Il posto
è un antico macello di rossi mattoni e tavoli pieni di gente, dove chi non ha
prenotato fa una fila lunga una ventina di metri e aspetta due ore. La cosa che
mi impressiona è la vetrina posta nel corridoio all’ingresso
del ristorante: quarti di bue e teste sanguinolente
esposte come parlassimo di abiti in un
negozio di mode. Scegli il tuo taglio e via, dritto filato in cucina. Impensabile
qui da noi. Si accomodino lor signori, prego, mai sentito davvero? Nessuno che
dice niente, anzi, due coppie si fermano a commentare lo sgocciolio del sangue
sul pavimento. Qualcosa manda una luce rossastra e rende la nostra esperienza
ancora più macabra. Più tardi una cinesina, in perfetto tedesco, prenderà la
comanda: qui ci si risana col porno, il porto ha più di 200.000 addetti e la
carne non fa più impressione. Anzi. Il vegetale è tutta una montatura. Impensabile
qui da noi.
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