Fino
agli inizi del ‘900 l’aragosta era considerata un cibo di infima
qualità. I pescatori americani, ad esempio, quando le pescavano per
errore, le usavano per concimare i campi o al massimo come esca per
catturare pesci più pregiati. Nelle carceri, era il tipico rancio
offerto ai detenuti proprio per l’esiguità del suo costo. Anche il
caviale, in antichità, altro non era che il cibo base della dieta
dei pescatori che lo estraevano dalla pancia dello storione femmina
prima di vendere il resto. E anche qui, è solo nel XX secolo che si
sviluppa il processo di aristocratizzazione che ne farà lo status
symbol che oggi è diventato. Discorso diverso però per le ostriche.
Dal “Diario di Samuel Pepys ( importante funzionario di corte
inglese) 1659-1669”: 27 febbraio, …a colazione ho mangiato
moltissime ostriche, le più belle che io abbia visto quest’anno.
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