Entrando
in una carnezzeria
equina, mi aspetto niente altro che quello che trovo: belle puledrine
macellate (oltre a un odore dolcemente nauseante). Bei pezzi di fesa
francese, reali, fuselli di spalla. E infatti. Dovessi trovarci
scaffali con dei bulloni è naturale che penserei di avere sbagliato
negozio. Chiaro? Chiaro. La lista dei coglioni si allunga ed ecco un
CRIC in edizione straordinaria: Simone Cosimi, giornalista, che il 28
agosto su Facebook avverte la necessità di farci notare l’ovvio.
Titolo “Giulia Innocenzi, più molestie su Facebook che in Iran”
(racconto della vacanza della Innocenzi in Iran, della pubblicazione
del resoconto del viaggio e dei post allo stesso). Il Cosimi è
disturbato dalla pioggia di volgarità che su FB commentano le
riflessioni della giornalista in vacanza. Devo aggiungere altro?
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