lunedì 17 agosto 2015

"La percezione del dolore" di Francesco Gambaro


Le formiche, dicono, bruciano immantinente senza capire, come capocchie di fiammifero, le rane cuociono lentamente, se le metti in acqua fredda e accendi il fuoco non salteranno dal fondale d'acciaio, loro sciocco riparo, le aragoste non strillano come i maiali perché non hanno voce ma, come i maiali, si dibattono nell'acqua bollente dove vengono calati vivi. “Se si tagliano certi vermi in due - scrive David Foster Wallace in Considerate l'aragosta - spesso le metà continueranno a strisciare qua e là come nulla fosse. Non ci sono indicazioni che sappiano che è successo loro qualcosa di male o che preferirebbero non essere stati tagliati a metà.” Solo noi cuochi percepiamo il dolore delle aragoste e ci trasferiamo, nei quattro o cinque minuti di agonia, in altre stanze per non sentire l'attacco disperato delle chele al coperchio della pentola.

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