“Il sogno è una seconda vita.
Non ho potuto varcare senza un fremito le porte d'avorio e di corno
che ci separano dal mondo invisibile. I primi istanti del sogno sono
l'immagine della morte; un nebuloso torpore si impossessa del nostro
pensiero, e non possiamo determinare l'istante preciso in cui l'io,
sotto altra forma, continua l'opera dell'esistenza. E' un sotterraneo
vago che si rischiara a poco a poco, e dove dall'ombra e dalla notte
si sprigionano le pallide figure gravemente immobili che popolano la
dimora dei limbi. Poi il quadro prende forma, una nuova chiarità
illumina quelle bizzarre apparizioni: - il mondo degli Spiriti si
apre per noi.”
Gerard de Nerval, “Aurelia”,
cura e traduzione di Giancarlo Pontiggia, Moretti&Vitali editori,
2016
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