C'è
qualcosa di ultragenerazionale nella lotta contro il tempo. Quello
meteorologico, quello shakespeariano di Koncalovskij,
di Jon Voight con la complicità di Akira Kurosawa,
in Runaway Train (A 30 secondi dalla fine, sic ai titolisti
italiani). Il tempo non è tempo quando non lo percepisci e devi
salvarti dalla bufera, dai pallettoni di grandine, dagli alberi,
dagli animali, dalle macchine che ti schiacciano la testa, dai fiumi
che chiudono le tue branchie, dalla paura di non farcela, dalla vita
che in quell'istante senza tempo non ha tempo per pensare a altro
tempo. Non è inverno, dio non promette polizze assicurative
stagionali. Spazza e spiazza quando vuole. Arriva quando vuole, si
presenta come vuole, ci cancella se vuole. Qualsiasi momento è il
nostro game over yet.
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