Questo è volare, diceva
lui mentre nuotava. Questo è cucinare, diceva lei mentre puliva. E il
risultato, infatti, era sempre un magnifico supplì alla romana che divoravano
in veranda non appena lui completava l’atterraggio in giardino, non prima di
aver fatto cento spettacolari bracciate sotto nuvole che a volte sembravano
ippopotami e a volte elefanti sopra il cielo sempre uguale di Ficarazzi-Ficarazzelli.
Se intendeva rimanere, lui diceva questo è partire. Quando voleva andare,
invece, le diceva questo è restare. Di contro lei chiamava il gallo la gallina
e il cagnolino il suo divano. E il risultato era sempre un magnifico supplì
alla romana che divoravano in veranda non appena lui completava il suo
atterraggio in cucina, non prima di essere sprofondato con cento spettacolari
bracciate nel mare sempre uguale di Ficarazzi-Ficarazzelli-Santa Flavia fino al
fondale. Dove in teoria si può persino camminare, o correre persino. Pescare
incredibili pesci-luna, se si vuole, solo trattenendo il respiro.
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