lunedì 13 novembre 2017

SALMONI SELVAGGI di Gaetano Altopiano

Dovrei torturarmi con non facili verifiche circa la natura del cibo che sto mangiando: stabilirne la provenienza e l’autenticità per l’esattezza. E ammesso che ci riuscissi - il che è impensabile in questo momento con gli strumenti di cui dispongo  -  quale sarebbe il mio vantaggio? Attribuire un valore, fissare una quotazione, condividere il prezzo che mi viene richiesto o contestarlo con cognizione. Per il resto non credo servirebbe a gran che, giacché quest’indagine nasce solo per una domanda che ritengo esosa non per la qualità del cibo che, a prescindere dall’origine, alla vista devo ammettere ottima. Mentre rifletto, dunque, prendo per buono quello che mi si dice. Decido di fidarmi, ma dura poco. Questo è salmone selvaggio, questo è carpaccio di storione, questa è trota salmonata della Norvegia. Ripeto “mentalmente” quello che il maitre ha appena elencato e qualcosa non torna. Ricordo che gli unici animali selvatici cui è concesso di essere chiamati “selvaggi” sono i cavalli. Per il resto l’intera fauna del pianeta allo strato brado è selvatica. Quindi anche il salmone. Confermo che non lo pagherò una lira.  

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