venerdì 10 novembre 2017

STORIE DEL SIGNOR JFK (112) di Francesco Gambaro




In questo inverno che avanza lento, JFK non ha bisogno d’altro che di un fasciacollo e di molta pecora ai piedi. Il resto del corpo, dal caldo ventre alla pendula testa, ama raggiungere la cima del tetto nudo e controvento. Così aspetta, immoto viandante sul mare di nebbia, la neve che gli arrosserà il naso e lo ricoprirà di zucchero come la pupaccena dei morti.

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