In
questo inverno che avanza lento, JFK non ha bisogno d’altro che di un
fasciacollo e di molta pecora ai piedi. Il resto del corpo, dal caldo ventre alla
pendula testa, ama raggiungere la cima del tetto nudo e controvento. Così aspetta,
immoto viandante sul mare di nebbia, la neve che gli arrosserà il naso e lo
ricoprirà di zucchero come la pupaccena dei morti.
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