Preciso
e a
colori, JFK fa irruzione nel suo televisore. Prima sono turbolenze
scorregge botti, poi lineette stigmatiche, zigzaganti a scomparsa, infine figura menomata, dominata dai blu e dai rosa di sfondo, onduleggiante,
sfocata. Proprio non si sente a suo agio lì, dentro la scatola. Si è pure
dimenticato telefonino e telecomando in poltrona. Certi antipatici abbaglianti
di scena gli impediscono di raccapezzarsi. Sternuta più volte sino a che la
sintonia si stabilizza ed eccolo finalmente, a schermo spento e passo stento, ricomposto guadagnare l’uscita dal suo televisore.
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