A bordo del Senza Meta mi
ritrovo grippato in un nodo di cravatta che non riesco a sciogliere. La nave sta
affondando. Una ragazza tenta inutilmente di slacciarmi i pantaloni. Dall’oblò
vedo arrivare il temporale. Elio esce isterico dalla cabina di comando
gridando: con questo pizzetto non riesco a navigare. Un barbiere si slaccia la cintura
dei pantaloni e, prima di inciampare, grida: io sono un barbiere. L’altro è uno
spirito. Infatti mi offre da bere senza darsi pena della catastrofe in atto.
Cosa desidera signore, Evian o Malincuore? La voce di Elio, il capitano,
vocifera e globula in bollicine: stiamo affondando non preoccupatevi. La musica
degli Iron Travel impazza subacquea e nitida. E’ un’alba sottomarina. Finalmente
riesco a sciogliere il nodo della cravatta e respiro con le branchie. Molte di
queste immagini si perdono nel blu dipinto di blu. Non sto più affogando, sono
alla presentazione di un libro di Tà. Lui è il gemello del capitano. Ci
rassicura: è lui che sta affogando, non perdetevi d’animo.
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