Si
chiama olloubecco l'altro langone, “metti la lingua, un po’, sul
mio cazzo / prima che non ci sia più niente affatto”. Metti che
non sia un cazzo in questi sversi di olloubecco che, per langone
camillo, è un grande poeta. Più grande del romanziere olloubecco
stesso e della fallaci che non sapeva sverseggiare come invece
olluebecco, bello come le mosche tavane, emaciato esattamente come il
langone che su cinque a salve ne spara un'altra a salve e che quando
entra in una chiesa ha un'erezione. Pound non si rimuove dalla tomba,
assente.
Michel
Houellebecq “Configurazioni dell'ultima riva”, Bompiani
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