sabato 7 novembre 2015

IL GIORNO DOPO LA MORTE DI GIANNI AGNELLI di Francesco Gambaro

Pino Aprile scriveva su Oggi: “Il re non incoronato d'Italia, come lo chiamavano gli americani, è morto. Era il nostro connazionale più stimato nel mondo. E non per i suoi soldi, la storia, la famiglia... Gianni Agnelli, l'Avvocato, era unico per lo stile: quello non te lo compri, è tuo... Lo stile è la personale forma di pudore che ognuno di noi matura; ed è così importante, perché il pudore è 'l'abito della virtù', inteso alla latina, del proprio valore. Dice quanto vali davvero. E questo che si intende con: 'un uomo è il suo stile'... Una cosa non potremo perdonargli: gli imitatori. Credono di essere come lui perché più ricchi; di averne l'eleganza, perché comprano gli abiti dagli stessi sarti; di essere affascinanti perché regalano gioielli e un fiore alle compagne di una notte; importanti perché frequentano gli stessi ambienti.” Sarà, caro Pino, però imitando si impara, si cresce: oggi, vuoi paragonare quel flaner di Agnelli allo stile alla ricchezza al fascino all'importanza di un Briatore di un Della Valle di quel coniglio bagnato di Luca Succhiabaci? 

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