giovedì 26 novembre 2015

MI SONO SCORDATO UNA PAROLA di Francesco Gambaro

Dove? Forse in macchina, ora ridiscendo. Deve essere scivolata sul sedile posteriore. Forse mentre pisciavo, pisciare mi distrae maledettemente. Mentre dormivo? Forse. O piuttosto in quel negozio che vendevano mobili di betulla svedesi. In via Mazzini? Tra un drink e l'altro. O da Francesco? Tra una vodka e l'altra. Dentro qualcosa sarà caduta quella parola. Un quadro, tra le mutande, sulla firma di una ricevuta, su un rigo sbagliato. Le avevo messo pure una x mi ricorda la consulente bancaria. A matita. Allora alzo gli occhi e ripeto, a matita, e gli occhi mi si illuminano, la vedo, lei, la parola scordata, e le dico: seppure non l'ho conosciuta, non l'ho mai dimenticata. Lei deve per forza chiamarsi misonoscordato.

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