lunedì 2 novembre 2015

LA DAMA NERA di Gaetano Altopiano

Mi dispiace Andrea Marcenaro, ma non sono d’accordo (Andrea’s version – il Foglio – la Dama nera delle tangenti Anas). Lei ha esasperato la funzione del “soprannome” e facendocelo notare, semmai, ha fatto il gioco degli aguzzini. Semmai. E’ prassi consolidata che i protagonisti della cronaca si vedano attribuire nomignoli tra i più fantasiosi e in primis (guarda un po’) proprio dai giornali, e questo non produce poi tutto questo grande botto sul risultato finale, altro che effetto cancerogeno: il destino di un indagato non è legato a un soprannome ma a quello che veramente ha fatto o non ha fatto. Amen. Tra qualche settimana la “dama nera” prenderà una strada che nessuno dei lettori avrà più interesse a seguire. Un noiosissimo processo che non si caca più nessuno. Lei il primo. 

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