Solo
dopo un’attenta rilettura sono riuscito a non perdere la pazienza:
perché ho provato pena. Raggiunta la certezza ho aperto bene gli
occhi sul testo e ho decido per la mia totale solidarietà agli
illusi. Potevo fare diversamente? Non si è trattato solo di quel
verso rivelatore (così tremendamente stupido) ma dell’intera
poesia che avrà significato per lei (poetessa dell’ 84) e anche
per tutta la giuria qualcosa di molto molto importante. Sono serviti
due minuti per imparare definitivamente una cosa: la poesia non mi
interessa più, se non per quel suo aspetto che (umanamente) tutti
hanno il dovere di soddisfare, il suo bisogno di esigere elemosina.
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