sabato 9 aprile 2016

TOCCATA DI BRACCIO di Gaetano Altopiano




Anche se ha raggiunto la sommità dell’impianto espressivo è incapace di dimenticare la sua vita pre-linguistica. Non riesce proprio a eradicarla. Sembra brutto, sta male, lui vorrebbe evitare, ma. E’ inerme di fronte alla tirannia della propulsione biologica, e, per quanto superaccessoriato e moderno trangugia ancora lo stesso vecchio petrolio. Potrebbe, perciò, andargli diversamente? Ha un cazzetto non tanto più evoluto di quello di un coleottero (e altrettanto puteolente) e un sistema digerente che non può non produrre tristi rumori postprandiali. Un corpo molto poco silenzioso e indiscreto. Ma il peggio è ancora altro: la pittoresca convinzione che ogni somiglianza fisica sia un diritto alla confidenza. Ammiccamenti, strizzatine d’occhio, cenni d’intesa e veri e propri tentativi di accostamento: la classica toccata di braccio durante una conversazione.  

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