Solo
chi non conosce Vauro Senesi può inorridire davanti ai suoi
tentativi di fare ironia. Provare ancora qualcosa (qualunque cosa)
davanti a una vignetta satirica ha già dell’incredibile,
figuriamoci davanti a una di un signore che è anche tra i meno
originali. Come si può? La materia mi lascia indifferente, e la
considero il più antiquato dei modi di fare stroncatura. Un tuffo
nel passato: andava bene nel 1916 forse (tutti ricorderanno
L’Asino
di Gabriele Galantara) ma oggi sopravvive unicamente grazie alle
claque
partigiane.
C’è di più però: Vauro si conferma anche personaggio sordido.
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