La
Raggi, con quel viso acqua e sapone, emula dell'astro nascente
Caterina Balivo, ha dietro, oltre le stelle, anche il nome, Virginia,
ovvero, pronta per il matrimonio (i raggi, di sole di giochi di fuoco
di luminarie, già illuminano il suo matrimonio con Capitolino).
Marchini è un bello d'annata, doppia un po' in ritardo la bellezza
la freschezza la leggerezza della Raggi. Ha un piccolo problema
logopedico che, non essendo re Giorgio VI e considerando l'età, non
potrà superare nel breve elettorale. Ha però dietro la
irragiungibile 'zia Simona' che se tornasse a fare telefonate
concittadine per lo sfarfallante costruttore sarebbe una bella botta.
Giachetti ha sempre la stessa giacchetta stazzonata, la barba
incolta, un passato antipartitico, anche se allora si chiamava
Partito Radicale, ha dietro Nichi Vendola che non capì che gli
italiani non erano ancora pronti per politici con l'orecchino. La
Meloni ha dietro Salvini, e qui finisce la storia. In più ha pure la
Rita dalla Chiesa che su ponte Milvio ancora impreca contro di lei
per averle interrotto onore memoria e carriera. Fassina è un
gladiatore del Pd, stanzia ogni santo giorno al Colosseo ma, con quel
suo fisico così androginamente striminzito, vaccelo a pescare
nemmeno per un selfie. Restano Bertolasso e Storiaccio. Fate voi.
Ave.
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