sabato 28 maggio 2016

DISUNITI NELLA MISURA di Gaetano Altopiano




Stabilito che il metro sarebbe stato 1/10.001.957 del quarto del meridiano terrestre di Parigi (quello compreso tra il polo nord e l’equatore) nel 1889 si procedette alla realizzazione di un campione standard in platino-iridio (praticamente indeformabile) da conservarsi presso il Bureau international des poids et mesures di Sevres e definito come “barra n.27”. Chi volesse appurare la lunghezza della propria minchia, senza il rischio di cadere in errore, non aveva che da recarsi in quell’ufficio e verificare. Tutto questo fino al 1983. L’anno in cui l’inarrestabile, insopportabile, rompicoglioni schiacciasassi del progresso scientifico ridefinì il metro come “la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299.792.458 di secondo”.

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