Come
la notte non sia finita, non lo so. Come faccia il giorno a
insinuarsi anche alle tre del mattino, non lo so. Questa notte mi
dice che il concerto di Koln non è il massimo di Keith Jarrett. Così
lo riascolto per la centunesima volta chiedendomi, che cosa ho
sbagliato? I finestrini mi portano a mare a velocità pazzesca:
corrono per non farmi vomitare la paura in mare. Poi posteggiano di
merda, ed è merda quella che, appena sceso, si posteggia sulle
suole. La luce della notte non si abbatte ma mi abbatte, l'autoradio
scacazza, Borges vide l'aleph, io la mano dell'effimera maestrina
che, dall'asilo Agazzi, mi consegnò disturbata a casa insieme al
pantaloncinocorto saturo di zavorra.
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