Infastidito dai mio turpiloquio linguetico, Roberto Bologna 1977, Roberto Di Marco mi spiegò che l’autore porno non scrive servendo il linguaggio scurrile dei topi di genere, tuttalpiù giostra o gioca con le metafore, ma neanche così. L’autore pornografico può raccontare lo spaventoso mistero del sesso solo con parole elementari, con parole che anche i bambini. Leggi, mi disse, Amalia. Torino 1881, Amalia Guglielminetti, che scrisse di mughetti, inorgogliendo sino allo spasimo il battito accelerato di Priapo. Se vuoi rapinare in gioielleria, ti vestiresti da rapinatore? E di Tiziana Palermo 1980, che dire? Tiziana Palumbo: cosa continuo a scrivere se non ti viene duro?
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