Essere
né maschio né femmina. Avere una voce equivoca e surreale. Essere
glabri, ma senza seno e con zigomi d’uomo. Vivere una perenne
adolescenza: mai maturarsi in nient’altro. Avere un’identità
segreta. Discendere di volta in volta da una madre inglese, francese,
vietnamita, russa, figli di un padre che di volta in volta sia
indonesiano, turco, olandese, americano. Essere nati tra il 50 e il
60, una volta a Hanoi, una a Sidney, una a Hong Kong e una a Madrid.
Cambiare cognome due volte l’anno. Parlare correntemente dodici
lingue. Avere denti troppo grandi, piedi troppo piccoli. E celebrare
in totale solitudine il proprio giorno dell’orgoglio di
appartenenza.
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