Non
pensavo che il disumano oltre che tanto tragicamente diffuso potesse
essere anche asfissiante. Ieri mi toglieva il respiro. Un’esperienza
terribile, senti a me. Mai più al centro della folla, in futuro solo
posizioni esterne o luoghi isolati. Rimasto per tre ore ostaggio di
esseri tatuati, indistintamente imbraccialettati e omogeneamente
sformati. Non un suono che io sia riuscito a riconoscere familiare.
Non una faccia o un corpo che siano stati amici alla mia specie. I
loro piedi, in particolare, visibili dato il luogo e la stagione: mai
avevo notato come questo arto possa avere così poco di umano.
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