Le
mosche ronzano guardinghe fuori le finestre aperte allettanti
della stanza di JFK. Corre voce, sin dall'inizio dell'estate, che
molte delle loro sorelle, molti fratelli mosconi, non siano più
uscite. Date per disperse, le superstiti, per natura di mosca, curiose rischiano. Corre voce che JFK tenga aperte le finestre per catturarle e utilizzarle come cavie e che il
suo metodo sia del tutto disumano. Non le schiaccia, non le
stordisce con insetticidi: semplicemente, le tenta a bocca aperta e,
corre voce, in un colpo le deglutisce, facendo di loro con bile
furiosa polpetta e poi le evacua, disseziona, esamina e, a
conclusione dello studio, le rimangia.
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